Edoardo Bertelli – Never Give Up

Così giovane già preparatore atletico del gruppo Atlantide, una scommessa.

Non parlo di lui così perché è l’ho scelto come mio collega, ne perché oggi è entrato in acqua con la mia staffetta, ma perché rivederlo in acqua a prescindere dalle condizioni e giocarsi il titolo contro la staffetta di un altro “ritirato” di nome Alessandro Tanda (C’era anche Emanuele Cadeddu in realtà!) mi ha dato un po’ di speranza, in primo luogo perché non si può smettere così giovani con così tanto talento, in secondo luogo perché loro come spero decidano anche gli altri che di recente hanno mollato, rientrando seppur marginalmente nel nostro mondo del nuoto possono essere l’anello che unisce il loro passato con il bel futuro che si potrebbe delineare, da Massimo Lai ed Enrico Puxeddu nella rana maschile a Francesca Zucca e Giorgia Meloni nel settore femminile, con una Cristiana Atzori che a 24 anni si migliora ancora nei 100 dorso e Sofia Abate che senza allenarsi ancora nuota sotto i 27 secondi nei 50 stile libero di staffetta mentre Francesco Fenucciu e Samuele Congia volano nello stile libero delle categorie ragazzi e junior, c’è poi Giacomo Piras, Lorenzo Puddu, Kevin Pinna e le ragazze Anna Conti, Gaia Lugas e Martina Messina, che dire del piccolo Giacomo Frau già qualificato per i Criteria come tanti altri, sicuramente sto dimenticando qualcuno e chiedo venia ma pur “senza” applausi del pubblico per le premiazioni dei nostri migliori atleti mi sento fiducioso!

Tornando a Edoardo, spero che sia di aiuto a tutto il nostro movimento, che possano le sue parole pubblicate nei social un esempio per tutti quelli che stentano a credere in se stessi e si accontentano di poco, perché là fuori, oltre la nostra minuscola isola c’è un altro mondo che, proprio io posso confermarlo, si può conquistare, ma per farlo bisogna pensare in grande e credere in se stessi, allenandosi davvero a mille per poi competere e dimostrare a se stessi di essere dei numeri uno!

Edoardo Bertelli:

2 anni fa giurai di non gareggiare più. Ero talmente arrabbiato con questo sport e con me stesso che mi feci questa promessa. Ahimè l’astinenza dalla competizione, dall’adrenalina pura che solo la gara riesce a trasmetterti, mi hanno spinto a fare un tuffo nel mio passato. Inoltre il fatto che io abbia intrapreso un percorso nel mondo del bodybuilding non sta a significare che non possa mettermi in gioco in altre discipline, non ci si dovrebbe mai limitare. Un atleta dev’essere sempre pronto a mettersi in gioco, perché è questa l’essenza dello sport. Un vero atleta deve sapersi adattare e combattere. E oggi,con 4 allenamenti negli ultimi 2 anni e 15 kg in più rispetto a quando competevo seriamente, è quello che ho fatto.

Stay positive and never give up.